A chi non piacerebbe trovare di fronte a un bel campo di lavanda e ammirarne il paesaggio e il profumo? La mente corre subito alle bellissime terre di Provenza, sua terra originaria, ma la lavanda è una pianta molto conosciuta e apprezzata anche in Italia, dove si coltiva per diversi motivi; officinali, cosmetici ed erboristici.
La lavanda è una pianta molto conosciuta sin dai tempi antichi per via delle sue proprietà e della sua profumazione decisa ma delicata. In tempi antichi la lavanda veniva usata come disinfettante e come detergente per l’igiene personale e a partire dal Medioevo il suo estratto veniva utilizzato per lavare e disinfettare i pavimenti.
La spiga della lavanda, in antichità, era considerata un amuleto molto potente contro demoni e disgrazie e veniva utilizzata anche come una sorta di portafortuna in grado di portare benessere e prosperità. Nella tradizione irlandese, il giorno del matrimonio le giovani spose nascondevano un piccolo sacchettino di lavanda all’interno della giarrettiera, come porta fortuna e simbolo di buon auspicio.
Secondo un’altra leggenda tramandata dai guanti di Grasse, in Provenza, l’olio di lavanda che si utilizzava per profumare le pelli, era in grado di proteggere l’uomo dalla peste. Ma le credenze che riguardano la lavanda arrivano da molto più lontano; gli antichi Egizi, per esempio, utilizzavano la lavanda per preparare balsami e unguenti che servivano per la mummificazione. Una leggenda narra che la tomba di Tutankhamon, quando fu scoperta, profumasse di lavanda dopo secoli!
Anche i Greci apprezzavano molto i fiori della lavanda, che venivano usate per abbellire le vergini che venivano date agli dei in sacrificio. A diffonderla in tutta Europa furono i monaci viandanti e ben presto diventò la pianta simbolo degli innamorati, che presero a scambiarsi in segno d’affetto.
Più tardi la lavanda cominciò a essere utilizzata come rimedio per curare alcune malattie e per aromatizzare il cibo, per condire tè e insalate, preparare marmellate e decorare i dolci, come mousse e gelati. L’antica sapienza erboristica bene presto scoprì che dai fiori della lavanda si poteva ricavare un potente distillato profumato e dagli effetti benefici.
Anche il nome lavanda ha un’origine curiosa e deriva dalla parola “lavare”. Questo perché questo termine si riferiva ai bagni di lavanda che si usava fare grazie alla potente azione detergente di questa pianta. Nel 1800 le gocce essenziali di lavanda venivano utilizzate per profumare il bucato e preparare dei composti che si utilizzavano per profumare l’ambiente e la biancheria, proprio come si fa oggi con i sacchetti profumati che si utilizzano nei cassetti.
Oggi con lavanda vengono preparati diversi cosmetici, come creme e saponi, che hanno non soltanto un forte potere aromatico, ma hanno anche un grande potere disinfettante, antisettico e cicatrizzante. L’olio di lavanda, inoltre, è considerato un ottimo rimedio lenitivo contro le punture degli insetti e le scottature.
Come coltivare la lavanda
A differenza di quello che si potrebbe pensare, coltivare la lavanda da soli non è un’operazione così impossibile da mettere in pratica, anche se ci vuole pazienza e attenzione. Questa pianta è un’erbacea sempreverde che fiorisce in estate con foglie di colore verde strette e allungate. I suoi fiori sono raggruppati in spighe e hanno un colore viola che ormai è conosciuto da tutti come “color lavanda”.
Esistono diverse varietà di lavanda e quasi tutte hanno una buona resistenza al freddo e vengono utilizzate per decorare e profumare il giardino. La lavanda può essere anche coltivata in vaso, compatibilmente con le dimensioni della pianta e purché si tenga sempre sotto controllo la sua crescita. L’altezza varia dai 20 cm a un metro.
Il caldo non è un problema per la lavanda, anche se per crescere sana e rigogliosa questa pianta ha bisogno di una posizione ben soleggiata e ventilata. Non è necessario annaffiarla troppo spesso, per evitare ristagni a livello delle radici, e non ha bisogno di fertilizzanti, anche se l’aggiunta di queste sostanze assicura senza dubbio dei fiori di un colore più intenso durante la fioritura.
Per coltivare la lavanda va bene qualsiasi tipo di terreno, anche se è preferibile quello calcareo, mentre la potatura è indispensabile per assicurare un ringiovanimento ciclico alla pianta e permetterle di aumentare la quantità di fiori prodotta. Un piccolo trucco, che forse non tutti conoscono, è quello di piantare la lavanda in mezzo alle rose, piante in grado di proteggerla da parassiti e pidocchi.
Se vi piace il giardinaggio e volete cimentarvi nel genere, durante la primavera, prima della fioritura, potete sperimentare la talea. Per farlo basta prelevare un piccolo ramo di lavanda, lungo circa 10 cm, che deve essere interrato, insieme a torba e sabbia, all’interno di un piccolo vaso che è necessario tenere all’ombra per almeno due settimane, mantenendo un’annaffiatura regolare nell’attesa di poter essere messo a dimora nella primavera successiva.
Le varietà
Abbiamo detto che esistono diverse varietà di lavanda. Ecco quali sono le più comuni:
- Dentata: ha fiori chiari e un aroma di resina. Non resiste al freddo e va coltivata in vaso
- Pinnata: ha fiori azzurro-lilla ed è resistente al freddo
- Angustifolia: meglio conosciuta come la “lavanda inglese”, è molto profumata, ha spighe floreali ed è perfetta per le siepi basse
- Lanata: ha foglie bianche con uno strato di peluria e spighe molto grandi
- Latifolia: ha grandi foglie argentati e può crescere fino a 90 cm.
- Stoeches: ha fiori di colore viola e non resiste molto bene al freddo
Esistono poi diversi ibridi, chiamati Lavandini, che vengono coltivati molto di più delle specie pure per produrre olio essenziale; queste piante hanno steli e fiori molto grandi e la tipologia più conosciuta è la Lavandula Spica.
Le proprietà
La specia di lavanda maggiormente coltivata in Italia è la Lavandula Officinalis, ricca di proprietà benefiche e molto utilizzata per la cura della bellezza e della persona. L’olio essenziale che si ricava da questa pianta è un vero portento contro le scottature e le infiammazioni della pelle; bastano anche solo poche gocce, pure o diluite all’interno di un olio vegetale, per assicurare alla pelle una sensazione di freschezza e beneficio.
L’olio essenziale di lavanda è considerato anche un buon rimedio anti-stress. Per questo motivo, l’olio di lavanda viene spesso utilizzato per effettuare massaggi rilassanti, per sciogliere i muscoli del corpo, o aggiunto insieme ai sali all’interno della vasca da bagno, per un rito rigenerante e rilassante.
L’olio di lavanda viene anche indicato come rimedio per il mal di testa; ne bastano poche gocce sulle tempie per verificarne i benefici. Gli erboristi consigliano l’olio di lavanda anche per curare il raffreddore; in questo caso basta aggiungerne qualche goccia al bicarbonato per preparare dei suffumigi naturali.
In aromaterapia, la lavanda trova largo impiego soprattutto nelle preparazioni di rimedi che combattono l’insonnia. Per questo motivo viene preparata l’acqua floreale, che viene vaporizzata e spruzzata all’interno della casa o direttamente sul cuscino. L’acqua floreale è consigliata anche in caso di dolori reumatici; per lenirli si consiglia di agire con un massaggio nell’area colpita.
Per gli appassionati di tisane, ecco che con i fiori di lavanda è possibile anche preparare un buon infuso dalla proprietà calmanti e rilassanti. I fiori possono essere abbinati a quelli della melissa, del tiglio o della camomilla, oppure è possibile utilizzarli da soli per aumentare l’effetto diuretico. La dose consigliata per preparare un buon infuso è di un cucchiaino di fiori secchi per ogni tazza per circa 250 ml di acqua.
I fiori possono essere utilizzati anche come profumatori naturali. La lavanda a fine stagione si raccoglie e i suoi fiori vengono fatti essiccare per diversi motivi. Con i fiori profumati della lavanda è possibile realizzare tanti piccoli sacchetti profumati per la biancheria, oppure si può posizionare una manciata di fiori all’interno di un diffusore e lasciare che l’aroma si sprigioni profumando tutta la casa con un piacevole profumo.
Effetti collaterali e controindicazioni
Anche se si tratta di prodotti naturali, quando si parla di fiori, aromi e piante officinali, è sempre bene fare attenzione conoscere a fondo tutte le proprietà della pianta in questione, soprattutto se avete intenzione di servirvene per uso interno, quindi sotto forma di decotti e tisane, ma anche se utilizzate la lavanda come prodotto cosmetico.
L’olio essenziali di lavanda, per esempio, può far insorgere alcuni effetti collaterali, come dermatiti e irritazioni, e disturbi di tipo intestinali o sonnolenza. In caso di alto dosaggio è possibile riscontrare vomito e mal di testa e in questo caso consultare il medico è assolutamente necessario. In gravidanza e durante l’allattamento l’assunzione della lavanda è controindicata.
In tutti gli altri casi, recatevi presso la vostra erboristeria di fiducia e consultate sempre il parere di un esperto, che saprà consigliarvi al meglio e spiegarvi nel dettaglio tutte le proprietà e i rimedi della lavanda.