Per realizzare un impianto elettrico e, quindi, dotare un ambiente di corrente, è necessario innanzitutto rispettare la normativa in vigore e determinati criteri di dimensionamento.
I materiali di lavoro necessari per metterlo a punto saranno cavi di sezioni varie, tubi di plastica, scatole di derivazione, interruttori e placchette. Servirà anche del cemento. Per quanto riguarda gli strumenti, invece, ci sarà bisogno di scalpello e martello per fare le tracce sul muro, diversi cacciaviti, trapano con punte varie, tronchese, pinza spelafili e sonda passacavi. Inoltre, ci si dovrà munire di metro e matita, senza dimenticare che le mani dovranno essere protette da guanti in gomma isolanti. Tutti questi prodotti sono disponibili oggigiorno anche online, presso distributori specializzati come per esempio RS Components Italia.
In quale zona dell’appartamento realizzare l’impianto
In base alla pianta dell’ambiente, è possibile capire come si diramano le linee elettriche e, dunque, quale sia la posizione adeguata per l’inserimento del quadro elettrico. Se l’appartamento è a pianta centrale, l’impianto elettrico va collocato in un disimpegno a sua volta centrale: in questo caso, le linee si spandono a raggiera, con molte dorsali. Ogni stanza avrà una cassetta di derivazione da cui partono le linee di sezione minore, le quali a loro volta portano alle prese e ai punti in cui c’è effettivamente illuminazione. In una casa a pianta longitudinale, la dorsale principale percorre il corridoio e il quadro sarà da porre all’inizio o al centro.
Com’è strutturato un impianto elettrico
Innanzitutto, in qualsiasi impianto c’è una linea principale che corre a pavimento. Questa si dirama in linee secondarie che conducono alle scatole di derivazione. Qui si dividono ancora, per poter arrivare ai punti luce, alle prese e agli interruttori. Le linee elettriche e le linee per TV e telefono sono due cose diverse e dunque vanno tenute separate. Se già si conosce la distribuzione dei mobili si potranno collocare immediatamente anche i comandi e le prese. In ogni caso, meglio mettere qualche presa in più, per scrupolo.
Il circuito di alimentazione di un impianto consta generalmente di cavi di sezione di 2,5 mm2 minimo, mentre le prese sono da 16 A. Se le prese sono destinate a usi con assorbimento basso, tuttavia, esse possono essere da 10 A e i cavi da 1,5 mm2.
Guardando nello specifico agli ambienti della casa, la cucina è uno dei locale in cui la corrente viene impiegata per più scopi, tra illuminazione e fornitura di elettricità alla cappa e a numerosi elettrodomestici. Particolare attenzione va riservata alla collocazione delle prese, sia quelle destinate agli elettrodomestici che quelle per il piano di lavoro. Per quanto riguarda il bagno, invece, le prese, i comandi e le scatole di derivazione devono essere a distanza di sicurezza, al riparo da schizzi d’acqua.
Realizzare un impianto elettrico: come procedere
Per un impianto elettrico perfetto è necessaria una perfetta messa a terra. È bene ricordare che realizzare un impianto fai da te non è da tutti, anche perché, se le cose non sono fatte bene, si possono fare danni o correre pericoli. Bisogna buttare giù un vero e proprio progetto a cui attenersi, e specificare i punti luce, le prese e gli interruttori.
Per iniziare i lavori, occorre abbassare il salvavita e staccare la corrente, agendo sull’interruttore generale, dal quadro elettrico. Con una matita si deve tracciare il percorso che faranno le canaline con i fili, che non devono essere situati vicino ad altre tubature. A questo punto, occorre realizzare le tracce utilizzando martello e scalpello. Successivamente andranno inserite le cassette degli interruttori e le scatole di derivazione, che dovranno essere fermate con cemento a presa rapida. Utilizzando la sonda passacavi sarà possibile collocare i fili conduttori all’interno dei tubi. Infine, si dovranno collegare i fili alle cassette e alle scatole di derivazione e richiudere le tracce con il cemento.